VWD - Vespa World Day Pontedera
Supereroi - Viaggio in Vespa
oltre l’inclusione!
Il Nostro Viaggio da Roma a Pontedera al VWD
A meno di un anno, dall’epico viaggio, si riparte a bordo della Mitika da Roma a Pontedera per partecipare al Vespa World Days, un evento che quest'anno assumerà un significato speciale. Non solo una celebrazione del 140° anniversario della Piaggio e del 100° anniversario dello stabilimento di Pontedera, ma anche una vera e propria “Tuscan Experience”. Per noi, questo viaggio rappresenterà molto più di una semplice avventura su due ruote; ma un'opportunità per rafforzare il nostro legame e vivere insieme un’esperienza unica.
Giovanni è autistico, e viaggiare con lui richiede una pianificazione attenta e tanta pazienza, ma la nostra amata Vespa, con il suo spirito libero e avventuroso, è l'alleata perfetta per questa impresa. Entrabi sono però pronti e scalpitano in attesa di partire!
Lungo la strada ammireremo i paesaggi mozzafiato, e gusteremo le delizie gastronomiche locali. Ogni sosta sarà un’occasione per scoprire qualcosa di nuovo: dai borghi pittoreschi dove il tempo sembra essersi fermato, alle cantine che offrono vini pregiati e oli d’oliva fragranti.
A Pontedera, ci attenderà un’atmosfera elettrica. La città, patria della Vespa, accoglierò noi e i vespisti provenienti da tutto il mondo, riuniti per celebrare non solo l’amore per la Vespa, ma anche i valori di amicizia e comunità che questa rappresenta.
Il raduno sarò ricco di eventi, come visite guidate alle colline che hanno ispirato Corradino d’Ascanio, il geniale ingegnere che ha creato la Vespa.
Questo viaggio da Roma a Pontedera non sarà solo un'avventura in Vespa, ma un viaggio nel cuore della Toscana, nella storia e nella cultura di una regione che ha dato vita a un'icona mondiale. E mentre guideremo in questi paesaggi, questo viaggio occuperà un posto speciale nei nostri cuori per sempre.
Un viaggio in vespa è un'avventura che ci servirà a trovare il vero senso della vita, e a dimenticare e mettere nel cassetto i momenti brutti della prima diagnosi di Autismo.
Sarà anche una profonda esperienza interiore, che rasserenerà il nostro spirito.
La voglia di affrontare con mio figlio questo viaggio è quindi la voglia di rompere gli schemi, per chi come mio figlio ne fa abuso per modalità di vita.
Le emozioni che proveremo quando attraverseremo le strade sconosciute, per scoprire luoghi mai visti, sentire i profumi e conoscere persone che forse vedremo una sola volta nella vita, ma che non dimenticheremo mai, sono irripetibili e sempre nuove, e renderà il nostro legame unico.
Quando si parla di persone, categorizzarle è una pratica deleteria e pericolosa, si entra in un terreno viscido dal quale è difficile uscirne indenni, va capita invece l’importanza della diversità e come valorizzarla, è necessario che ognuno si chieda: cosa sto facendo per l’inclusione? È efficace? Funziona?
Prima di chiederlo agli altri dobbiamo cambiare noi stessi, quando si parla di “neurodiversi” ci si riferisce, generalmente a tutte le persone che si posizionano nel variegato spettro autistico e ultimamente anche a chi soffre di dislessia, disprassia, discalculia o di disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
La condizione autistica è semplicemente una specificità umana, una differenza nel modo di socializzare, comunicare e percepire, e che non necessariamente è svantaggioso, abbiamo tutti il dovere di considerare queste persone per come sono, rispettando, onorando, ma soprattutto valorizzando, il loro ragionare diverso per il bene e l’accrescimento comune.
Non dobbiamo cadere nell’errore come quello fatto per tanti anni con i mancini, che venivano obbligati ad essere destrimano altrimenti erano differenti, oggi quella diversità non esiste più. Allo stesso modo, se si togliesse la necessità che le persone autistiche si debbano relazionare socialmente come gli altri, sparirebbe la disabilità dell’autismo.
Viviamo in una società che misura le nostre performance fin dalla nascita, nella disperata ricerca dei valori “standard”.
Fin da piccoli veniamo confrontati con i quantili, quartili e percentili, con la continua ossessione di puntare ad essere nella norma o sopra. Misuriamo mese per mese i nostri progressi nell’ambito motorio, relazionale, sull’udito, la vista e il linguaggio.
Ci misurano quando iniziamo a parlare, quando iniziamo a stare seduti, a gattonare e infine a camminare, sempre in competizione con i nostri coetanei, ma guarda caso i bambini degli altri sono sempre più performanti dei nostri.
Forse alcuni genitori di ragazzi autistici diranno che l’autismo è altro, che è legato alle ripetizioni, ai riferimenti ambientali certi, un contenitore enorme dalle mille sfaccettature e che comprende ipotesi comportamentali diverse. Ma vi assicuro, che se anche mio figlio ad oggi ha superato alcune delle peculiarità, non diminuisce l’enormità dell’impresa che affronteremo insieme. Non abbiamo la pretesa di poter battere l’autismo, ma trovare il modo per farlo essere solo un modo di pensare differente, e far apprezzare la bellezza dell’essere diverso.
E’ possibile provare a non proteggere troppo i propri figli, e si può perfino osare a esporli, solo questo può dare loro la possibilità di esprimersi!