Il giorno 4 è stato particolarmente impegnativo dal punto di vista fisico. Abbiamo attraversato il passo di Resia con la nostra Vespa carica di emozioni e di bagagli. Pranzo di gruppo con alcuni amici motociclisti e varie soste per riprendere le forze. Il tempo non è sempre stato clemente ma ci ha permesso di essere sempre più a contatto con la terra e di godere appieno dei cambiamenti.
In montagna, lontani da tutto e tutti, si è costretti a pensare continuamente alla vita. Qualsiasi cosa abbiamo incontrato sul percorso, ci ha riportato costantemente alla caducità delle cose e al senso profondo del nostro viaggio. Tra le montagne ci siamo sentiti vivi come non mai e parte di qualcosa; una piccola porzione di un mondo in movimento che va dritto verso un obiettivo preciso: la sfida di un limite, il coraggio di vivere una vita alternativa, un messaggio di speranza e di orgoglio per tutti quelli che vivono ogni giorno con e nell’autismo.
Giovanni continua ad avere una instancabile loquacità che mi permette di non cedere alla stanchezza. Ad ogni tappa instaura conversazioni con i viandanti e sorride di una gioia piena, autentica, senza filtri. Il mio umore si modula sul suo sorriso e mi fa pensare alla straordinarietà di questo viaggio. Verso sera abbiamo raggiunto il primo check point: Monaco e, dopo una cena abbondante, ci siamo abbandonati al sonno. Domani ci aspettano tanti chilometri, nuove tappe, innumerevoli sfide…ma noi siamo qui, sempre pronti, più pronti che mai!