Alla conquista delle alpi

Supereroi - Viaggio in Vespa
oltre l’inclusione!

oltre le alpi

Da Roma alla conquista delle Alpi

Ad un anno esatto dal nostro primo epico viaggio da Roma a Capo Nord, io e mio figlio Giovanni siamo di nuovo pronti ad affrontare un’avventura straordinaria con la nostra Mitika Vespa. Questa volta, ci prepariamo per il giro delle Alpi, un viaggio che ci porterà attraverso cinque nazioni e alcune delle più belle montagne d’Europa.

Il nostro viaggio inizierà con il giro delle cinque terre per visitare i luoghi di ispirazione del cartoon Disney “Luca”, sarà poi la volta dalle Alpi francesi attraverso i pittoreschi villaggi di montagna e le strade serpeggianti che si snodano tra i picchi maestosi.

Dalle Alpi francesi, ci dirigeremo verso la Svizzera, dove le vallate verdi e i laghi cristallini ci accolgono. Ogni curva rivela un nuovo panorama mozzafiato, e le cime innevate delle montagne svizzere. Le strade sono perfette per la nostra Vespa, che scivolerà leggera tra i paesaggi incantati.

Attraverseremo poi il confine per entrare nelle Alpi italiane, dove ci attendono le meraviglie naturali e culturali del nostro Paese. Visiteremo piccoli borghi, assaporeremo le specialità locali e ci immergeremo nella storia che permea ogni angolo.

Il nostro percorso continuerà verso l’Austria, dove l’ospitalità tirolese e i paesaggi alpini ci guideranno attraverso foreste dense e prati fioriti, e ogni sosta sarà un’occasione per ammirare la bellezza naturale che ci circonda.

Infine, raggiungeremo le Alpi slovene, un territorio ricco di storia e di bellezze naturali uniche. Le montagne slovene, con le loro cime frastagliate e le valli serene, offrono un’esperienza indimenticabile. Giovanni ed io ci godremo ogni momento, consapevoli che questo viaggio arricchirà il nostro bagaglio di ricordi e faremo rientro a casa con il cuore colmo di gioia e la mente piena di storie da raccontare.

Questo viaggio non sarà solo un’avventura su due ruote, ma una nuova esperienza di vita che rafforzerà ancora di più il nostro legame e regalerà nuove autonomie a Giovanni.

La nostra Mitika Vespa, fedele compagna di viaggio, ci porterà ancora una volta attraverso un’avventura indimenticabile, dimostrando che, con un po' di coraggio e tanto spirito di avventura, ogni meta è raggiungibile e ogni sogno è realizzabile.

Un viaggio in vespa è un'avventura che ci servirà a trovare il vero senso della vita, e a dimenticare e  mettere nel cassetto i momenti brutti della prima diagnosi di Autismo.

Sarà anche una profonda esperienza interiore, che rasserenerà il nostro spirito.

La voglia di affrontare con mio figlio questo viaggio è quindi la voglia di rompere gli schemi, per chi come mio figlio ne fa abuso per modalità di vita.

Le emozioni che proveremo quando attraverseremo le strade sconosciute, per scoprire luoghi mai visti, sentire i profumi e conoscere persone che forse vedremo una sola volta nella vita, ma che non dimenticheremo mai, sono irripetibili e sempre nuove, e renderà il nostro legame unico.

Quando si parla di persone, categorizzarle è una pratica deleteria e pericolosa, si entra in un terreno viscido dal quale è difficile uscirne indenni, va capita invece l’importanza della diversità e come valorizzarla, è necessario che ognuno si chieda: cosa sto facendo per l’inclusione? È efficace? Funziona?

Prima di chiederlo agli altri dobbiamo cambiare noi stessi, quando si parla di “neurodiversi” ci si riferisce, generalmente a tutte le persone che si posizionano nel variegato spettro autistico e ultimamente anche a chi soffre di dislessia, disprassia, discalculia o di disturbo da deficit di attenzione e iperattività.

La condizione autistica è semplicemente una specificità umana, una differenza nel modo di socializzare, comunicare e percepire, e che non necessariamente è svantaggioso, abbiamo tutti il dovere di considerare queste persone per come sono, rispettando, onorando, ma soprattutto valorizzando, il loro ragionare diverso per il bene e l’accrescimento comune.

Non dobbiamo cadere nell’errore come quello fatto per tanti anni con i mancini, che venivano obbligati ad essere destrimano altrimenti erano differenti, oggi quella diversità non esiste più. Allo stesso modo, se si togliesse la necessità che le persone autistiche si debbano relazionare socialmente come gli altri, sparirebbe la disabilità dell’autismo.

Viviamo in una società che misura le nostre performance fin dalla nascita, nella disperata ricerca dei valori “standard”.

Fin da piccoli veniamo confrontati con i quantili, quartili e percentili, con la continua ossessione di puntare ad essere nella norma o sopra. Misuriamo mese per mese i nostri progressi nell’ambito motorio, relazionale, sull’udito, la vista e il linguaggio.

Ci misurano quando iniziamo a parlare, quando iniziamo a stare seduti, a gattonare e infine a camminare, sempre in competizione con i nostri coetanei, ma guarda caso i bambini degli altri sono sempre più performanti dei nostri.

Forse alcuni genitori di ragazzi autistici diranno che l’autismo è altro, che è legato alle ripetizioni, ai riferimenti ambientali certi, un contenitore enorme dalle mille sfaccettature e che comprende ipotesi comportamentali diverse. Ma vi assicuro, che se anche mio figlio ad oggi ha superato alcune delle peculiarità, non diminuisce l’enormità dell’impresa che affronteremo insieme. Non abbiamo la pretesa di poter battere l’autismo, ma trovare il modo per farlo essere solo un modo di pensare differente, e far apprezzare la bellezza dell’essere diverso.

E’ possibile provare a non proteggere troppo i propri figli, e si può perfino osare a esporli, solo questo può dare loro la possibilità di esprimersi!

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